Di Santi Maria Randazzo
Per contestualizzare il conflitto tra Chiesa Cattolica e Massoneria dobbiamo storicizzare gli eventi e le date che riguardano la nascita ufficiale della Massoneria, elencando il numero e le date delle otto encicliche che dal 1738 al 1892 sono state emesse da vari Pontefici Romani per condannarne gli scopi e l’appartenenza ad essa. Nelle logge e nei templi massonici ogni anno viene commemorata con “L’Agape” annuale e solenne la data di nascita della Massoneria, il 24 giugno 1715. La Massoneria, dopo la sua nascita in Inghilterra, il 24 giugno 1715, si ramificò in tutta l’Europa e principalmente in Francia ed in Italia ispirando i principi illuministi e traendo dall’Illuminismo motivo di ispirazione; la sua partecipazioni ai moti che scossero l’Europa dal 1821 al 1848, per l’affermazione dei diritti dell’Uomo contro il diritto Regio, determinò la decisa presa di posizione contraria in particolar modo dell’Austria e del Vaticano: “[…] che da essa vedevano minacciati sia i tradizionali principi conservatori, sia il proprio temporale patrimonio, ed un ordine politico costituito sul principio dei diritto divino.” (1) La prima presa di posizione contraria ufficiale della Chiesa Cattolica nei confronti della Massoneria venne affidata alla prima enciclica, da parte di Papa Clemente XII che, il 28 aprile 1738 emanò l’enciclica “In Eminenti”. Prima che fosse pronunciata la prima enciclica il Vaticano volle condurre accurate indagini per verificare gli scopi e le regole di appartenenza alla Massoneria: l’indagine condotta fece emergere serie preoccupazioni che indussero Papa Clemente XII a ritenere che la Massoneria apportasse danni al governo temporale della Chiesa ed anche alla salute spirituale dei cattolici. Preso atto degli scopi “Eversivi” della Massoneria, Papa Clemente XII decretò con la sua enciclica che:” […] la società dei ‘liberi muratori’ o ‘francs-masson’ o qualsiasi altra affine, vengano condannate e proibite. Di conseguenza nessun cattolico, sotto qualsiasi pretesto, poteva entrare nelle predette società, propagarle, fomentarle o riceverle o occultare le riunioni nelle proprie case. I vescovi ed i prelati superiori in qualsiasi luogo, dovevano procedere ed inquisire verso i trasgressori di qualsivoglia stato, condizione o dignità e punirli come ‘sospetti’ di eresia.” (2) L’azione contenitrice della prima enciclica volta ad ostacolare il diffondersi della Massoneria non ebbe l’effetto sperato, soprattutto per il diffondersi delle idee illuministe: di tale stato di cose prese atto il nuovo Pontefice, Benedetto XIV che ritenne opportuno intervenire nuovamente pubblicando una nuova enciclica contro la Massoneria. Questa seconda enciclica fu pubblicata il 15 maggio 1751 e fu titolata “Providas romanorum pontificium”. (3) Con tale enciclica Benedetto XIV, nel concedere l’assoluzione dalla scomunica a coloro che avessero spontaneamente dichiarato di non voler più far parte della Massoneria, al contempo enumerò i cinque motivi più gravi che motivavano la condanna delle sette massoniche, ovvero:
- Convenire a simili società ‘ uomini di qualsiasi religione con conseguente danno della purezza della religione.
- Il patto di segretezza che lega gli adepti dar ragione ‘alla ben nota sentenza che le cose oneste son sempre alla luce del sole e le scelleratezze son sempre segrete’.
- Il giuramento che costringe alla inviolabilità del segreto, essere contrario all’obbligo di dichiarare, nel caso di interrogatorio da parte della autorità legittima, ‘quanto possa venir domandato, allo scopo di sapere se in queste adunanze si facesse qualcosa contro le leggi.’
- Essere ormai noto che tali società erano avverse alle leggi civili e canoniche.
- Già in molte regioni tali società o aggregazioni erano state proscritte dalle leggi dei Principi secolari. (4)
Dopo la rivoluzione francese e la formazione dell’impero napoleonico la Massoneria venne protetta essendo lo stesso Napoleone un massone; dopo la caduta di Napoleone e la conseguente restaurazione mutarono gli equilibri di potere in Europa e ciò permise alla Chiesa Cattolica di assumere nuove iniziative contro la Massoneria; tale azione venne affidata alla terza enciclica contro la Massoneria, pubblicata da Papa Pio VII il 13 settembre 1821 ed intitolata “Ecclesiam a Jesu Christo”. (5) Nel nuovo clima del post restaurazione successivo alla caduta di Napoleone l’attacco alla Massoneria determinò la costituzione, lo sviluppo ed il potenziamento della Carboneria, filiazione della Massoneria, a cui vennero affidati compiti esecutivi di carattere politico, organizzativo e propagandistico. Ma:” Per quanto il Vaticano avesse sollevato contro di costoro ‘ libera ed alta voce’ purtroppo doveva constatare che ai desideri della Sede Apostolica ‘non aveva corrisposto quell’esito che essa stessa si aspettava. Anzi ‘uomini la cui superbia cresce sempre’ avevano osato fondare nuove società segrete; tra queste, la più recente e largamente diffusa in Italia, la Carboneria.” (6) La affermazione dei principi democratici e il disconoscimento del diritto regio, unitamente alla affermazione che ognuno poteva scegliere la propria religione, indusse Papa Leone XII, nel 1824, ad emanare una quarta enciclica contro la Massoneria intitolata “Quo graviora mala”. (7) L’intento di Papa Leone XII di riportare all’ovile le pecorelle smarrite non sortì alcun effetto e durante il suo pontificato le sette massoniche e carbonare si diffusero maggiormente in Europa. Toccò al nuovo Pontefice Papa Pio IX, il 9 novembre 1846, ad emanare una quinta enciclica contro la Massoneria e la Carboneria, intitolata “Qui pluribus jam”. (8) Dopo l’affermazione di Cavour, Gran Maestro della Grande Loggia di Torino di “libera Chiesa in libero Stato”, ancora una volta Papa Pio IX torna, con una sesta enciclica contro la Massoneria, il 30 ottobre 1865. IL sempre più rilevante peso politico della Massoneria indusse Papa Leone XIII, il 20 aprile 1884, ad emanare una settima enciclica contro le idee massoniche, dal titolo “Umanum Genus”. (9) L’ottava enciclica contro la Massoneria viene emanata da Papa Leone XIII l’8 dicembre 1892, col titolo “Custodes fidei illius”. (10)
Bibliografia:
- Bino Bellomo – La Massoneria Universale dalle origini ai nostri giorni – Editrice Ciarrocca – Milano 1960, p. 15.
- Idem – p. 17.
- Idem – p. 18.
- Idem – pp. 18-19.
- Idem – p. 20.
- Idem – p. 21.
- Idem – p.23.
- Idem – p. 25.
- Idem – p. 34.
- Idem – p. 42.